Manga
La
parola manga proviene dalla lingua giapponese e significa esattamente
“immagini casuali” o anche “immagini senza un nesso logico”; definizione
originaria paradossale, viste le avvincenti trame su cui “scorrono” le
pagine odierne di queste opere cartacee.
Comunque, nel Sol Levante tale termine sta ad indicare il proprio è vero
fumetto, il quale è soggetto alla modifica del proprio nome a seconda
del paese di provenienza;
se si
parla di fumetti giapponesi, li chiameremo “Nihon no manga“ (日本の漫画),
mentre per quelli italiani useremo il termine “Itaria no manga“ (イタリアの漫画).
Può
essere considerato la risposta orientale ai fumetti americani (comics) e
a quelli europei; negli ultimi anni, il panorama fumettistico si è
arricchito di un ulteriore apporto da parte dei paesi asiatici: i
fumetti sud-coreani (manwa) e cinesi (manhua) ne sono un esempio.
Il
termine manga, fu utilizzato per la prima volta intono al XVIII secolo
all’interno dello “Shiji no yukikai” di Santo Kyoden (libro di
illustrazioni) e del “manga yakujo”; nel 1814 anche l’artista Hokusai
Katsushika utilizzò la parola manga nella sua opera “Hokusei manga”; a
quest’ultimo artista è da attribuire la realizzazione della prima opera
che sfiorò il concetto di manga: una serie di illustrazioni (schizzi)
umoristiche.
Hokusai Katsushika fu un abile pittore del 1800; a lui si devono molte
opere Ukiyo-e tra le quali non può non essere citata “la grande onda”.
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